Le potenzialità turistiche della Sicilia sono da sempre sotto gli occhi di tutti, ma tali bellezze, che si trovano in posti diversi e tra loro spesso distanti, sembrano essere ad un occhio disattento apparentemente “scollegate”! Tra un insediamento e l’altro l’uomo, invece, ha tracciato strade e sentieri di cui servirsi per trasportare vino, olio, sale, zolfo, miele e grano nel corso dei secoli, per tessere rapporti economici e intrecciare relazioni sociali. Ed è da una di queste antiche strade che nasce il progetto “Trasversale Sicula”: l’antica trasversale sicula, appunto, individuata dall’archeologo comisano Biagio Pace e che collegava Kamarina (in provincia di Ragusa) al saltus camarinensis (nei pressi di Licodia Eubea) e da lì si biforcava per collegare i principali insediamenti della Sicilia orientale ed occidentale. Facendo nostro lo spirito di convivenza, spesso pacifico, che ha animato i rapporti fra i primi Greci, gli “indigeni” (Siculi, Sicani ed Elimi) e i Punici nel corso dell’età greco-arcaica, abbiamo collegato le strade di questi popoli antichi, tante trasversali sicule che come una fitta ragnatela attraversano l’organismo intimo di questa terra che racchiude millenni di storia.
L’Antica Trasversale Sicula attraversa dunque molti siti archeologici importanti per la storia e l’identità siciliana: partendo da Kamarina l’itinerario passa per l’antica via Selinuntina e il sito di Pantalica; da lì attraversa il saltus camarinensis presso Licodia Eubea e si dirige verso il santuario siculo di Palikè. Passa in seguito per Morgantina, il lago di Pergusa, Enna, le valli del Salso e dell’Imera, cozzo Tutusino, Vallelunga, Castronovo, Hippana (nei pressi di Prizzi), Corleone, Entella, Mokarta e Segesta, per terminare a Mozia. Il cammino attraversa circa 70 km di antiche ferrovie dismesse, riserve naturali e numerosi siti Patrimonio Unesco. Un pellegrinaggio, dunque, per i principali santuari greci, siculi, sicani, elimi e punici, molti dei quali dedicati alla magna mater Demetra e a sua figlia Kore.
La Trasversale Sicula è per i camminatori, per i naturalisti, per gli archeologi, per i botanici, per i geologi, per i poeti, per i sociologi, per gli storici, per gli studenti. Ma è anche per tutti i siciliani che, con la loro identità, con il loro “saper fare”, con la loro cultura materiale e immateriale possono essere parte attiva del progetto: accogliendo i viandanti, trasferendo loro la propria conoscenza, il proprio sapere.
La straordinarietà di questo cammino in quest’isola non è legata solo alla sua singolarità. La Trasversale non è solo per i più audaci (e dal fisico resistente), ma anche per chi sa godersi il viaggio. Un viaggio “lento” alla scoperta non solo di ciò che ci circonda, ma anche di noi stessi.
Le 35 tappe, infatti, sono percorribili singolarmente nei week-end o in un sol giorno e possono abbracciare altri luoghi limitrofi. È anche per questa ragione che la Trasversale sicula si pone al centro del turismo naturale, termale, sportivo, didattico, archeologico. Un nuovo turismo “inglobato” che con l’inserimento nei “Percorsi Nazionali e Internazionali dei “Cammini” potrebbe cambiare le sorti dell’isola.
Oltre 40 comuni toccati, 7 province e numerosi parchi archeologici e naturalistici fanno dell’Antica Trasversale Sicula il cammino che abbraccia le più antiche vie dell’acqua, del vino, del sale, del frumento, del miele e dello zolfo.
Lunghezza: 630 Km
Livello di difficoltà: Difficoltà media, in alcuni tratti impegnativo
MATERIALI:
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